
Questo giovedì, 7 aprile, l'Associazione colombiana delle agenzie di viaggio e turismo ha pubblicato nuovi dati che riaffermano il buon andamento della ripresa economica nel paese. Secondo la gilda, lo scenario si riflette come ottimista per il turismo ricettivo nel paese.
Tanto che, come ha commentato, «nonostante la rivalutazione del peso rispetto al dollaro, l'arrivo di visitatori stranieri nel Paese continua a normalizzarsi e in alcuni casi ha raggiunto una crescita, rispetto ai dati registrati nella pre-pandemia».
A questo proposito, Paula Cortés Calle, presidente esecutivo di Anato, ha indicato che il turismo nazionale viene sempre più riaffermato come uno dei più ricercati dai visitatori internazionali.
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È così che Anato, sulla base dei dati di Migration Colombia, ha rivelato che durante i primi due mesi del 2022 sono entrati 453.417 visitatori stranieri, il che significa una riattivazione del 68%, rispetto agli stessi mesi del 2019 quando sono arrivati 663.286.
I principali paesi di origine sono stati gli Stati Uniti, che hanno registrato una crescita del 2%, con 111.150 record, rispetto ai 109.140 rivelati nello stesso periodo del 2019; seguiti dall'Ecuador, con una riattivazione del 90%; Panama con l'88%, il Messico con l'83%; e il Perù con il 79%.
Queste cifre contrastano con altre presentate dall'associazione nelle ultime ore, anche sulla base dei dati di Migration Colombia, secondo cui nei primi due mesi del 2022 689.403 colombiani sono partiti all'estero, il che significa una riattivazione del 95%.
A questo proposito, il rapporto dell'associazione ha dettagliato che febbraio è stato il primo mese, dopo la riattivazione, in cui «sono stati superati i record pre-pandemici, quando il deflusso ha superato i 300.000 colombiani, che corrisponde a una crescita del 5%, rispetto agli oltre 287.000 usciti nello stesso mese del 2019 ″.
Era anche noto che i paesi con la più alta crescita nella registrazione delle visite erano la Repubblica Dominicana con il 108 per cento; il Messico con l'85 per cento; il Cile con il 53 per cento; la Spagna, con il 40 per cento; e gli Stati Uniti con l'11%.
Secondo l'associazione, si prevede che circa 133.000 colombiani viaggeranno all'estero entro Pasqua, il che significherebbe una crescita del 6% rispetto alla stessa stagione del 2019.
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