
A meno di 70 giorni dal primo turno presidenziale, i partiti politici definiscono quale candidato sosterranno per le elezioni del 29 maggio. Una delle comunità che si trova in questo processo è il Partito Liberale che ha vissuto una settimana intensa, dopo il suo andirivieni con il Patto Storico.
Il 23 marzo, il presidente del partito liberale, Cesar Gaviria, ha pubblicato una dichiarazione in cui assicura che un dialogo con il Patto storico di Gustavo Petro è «irrealizzabile». Secondo il documento «la politica dell'odio, della rabbia e della meschinità non va con il partito liberale». Questo è successo, dopo che Francia Márquez è stata confermata come la formula vicepresidenziale dell'ex sindaco di Bogotà.
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Quindi, si è ipotizzato che il sostegno di quella comunità sarebbe andato alla campagna di Federico Gutiérrez, ma a quanto pare l'ex presidente colombiano giocherà una carta diversa. Secondo l'emittente La W, l'intenzione del capo del partito liberale è quella di liberare i suoi membri per scegliere liberamente il loro candidato preferito.
Apparentemente, la decisione sarebbe stata resa ufficiale martedì prossimo, 29 marzo, dopo un incontro tra membri del Congresso liberali attuali ed eletti. In esso, Gaviria avrebbe liberato gli affiliati del liberalismo. La notizia è stata annunciata dal giornalista Daniel Coronell nel suo Cornell Report sulla stazione radio e afferma che la determinazione «deriva dal fatto che oggi è impossibile raggiungere un consenso tra senatori e rappresentanti liberali eletti».
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E l'impossibilità dell'unione sta nel fatto che i quattordici senatori eletti non si sentono legati alla campagna di Gustavo Petro. D'altra parte, quasi tutti i rappresentanti della casa si sentono petristi. L'ex presidente Gaviria, dal canto suo, pensa che gli elettori liberali tendano a stare più con il Petro che con Gutierrez. «Il popolo liberale è incline ad accompagnare Gustavo Petro perché, secondo l'ex presidente, il discorso del candidato di sinistra è più in sintonia con gli ideali liberali». Lo ha espresso il giornalista colombiano con sede a Miami.
Secondo il presidente di Cambio para Gaviria, Petro deve rispettare alcune premesse in modo da poter avere il sostegno ufficiale del liberalismo. Uno di questi è il rispetto dell'autonomia del Banco de la República, il rispetto dei contratti concordati a livello nazionale e internazionale. Inoltre, deve impegnarsi espressamente per il Paese, non intraprendere riforme costituzionali volte a prolungare il suo mandato al potere oltre il quadriennio per il quale alla fine sarebbe stato eletto.
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Secondo Coronell, l'ex presidente César Gaviria ritiene che questi punti e altri che hanno a che fare con il rapporto con le forze armate siano cruciali perché Petro possa governare e portare avanti le riforme che propone.
D'altra parte, dal Partito Liberale, contraddicono quanto pubblicato su La W, affermano che non sarà fino a dopo Pasqua che la posizione del collettivo sarà definita per le elezioni del 29 maggio.
Va notato che Gaviria non ha alcuna possibilità di stringere alleanze con la candidata presidenziale, Ingrid Betancourt, il cui discorso principale è il rifiuto dei «macchinari», cioè dei partiti politici. Né con Sergio Fajardo, che ha detto pubblicamente e ripetutamente di non voler avere alcun rapporto politico o personale con César Gaviria.
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